giovedì 25 novembre 2010

Shoes victims capitolo III: questione di premonizioni

Capita che in un momento particolare della tua vita la tua amica di sempre ti ospiti nel suo appartamento per un paio di mesi.
Lei te l’aveva buttata lì con la "leggerezza" di chi ti invita a casa sua per un caffè. Per non spaventarti.
Tu lì per lì credevi di non aver registrato l’informazione. Non ce n’era bisogno, tutto si sarebbe risolto.

Poi niente si è risolto, e lo sapevi bene che non sarebbe accaduto.
E quell’invito in realtà l’avevi memorizzato bene.

Lei non è ancora rincasata quando un lunedì sera d’inverno varchi la soglia del suo appartamento portando con te:
1 completo senso d’irrealtà
1 piccolo trolley con qualche indumento
6 paia di stivali



Appoggi il trolley in un angolo della camera dove non da fastidio e cominci a cercare un posto per gli stivali.

Magari nel ripostiglio. No, è già pieno stipato di stivali-scarpe-sandali.


Forse nel soppalco. Nemmeno a parlarne, rigurgita di stivali-scarpe-sandali.


Idea, sotto al letto. Figurati, completamente occupato da scatole strabuzzanti di stivali-scarpe-sandali.


Beh, mica a caso vi siete scelte qualche decennio fa.
All’epoca lei teneva nel bagagliaio della sua Mini-Minor una vasta gamma di decolté nuovi di pacca; se avesse portato in casa altre scarpe sua madre le avrebbe tagliato la testa.



Tu, a tua madre che aveva notato le dita dei piedi rovinate, avevi detto che un’auto ti ci era passata sopra con le ruote; non che quelle irrinunciabili ballerine rosa erano almeno un numero sotto al tuo.




Unite dalla sindrome dello shopping compulsivo?

No, entrambe folgorate in tenera età da un’intuizione, quasi una premonizione:
ci sarà da scarpinare, meglio attrezzarsi bene.

2 commenti:

  1. fantastico!!!!!!!!!!!! Lady Demisec propongo che tu debba radunare tutti questi capitoli e scriverci un bel libro!! I LOVE SHOES.... :-)

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