venerdì 5 novembre 2010

Odori e dissapori

Sfatiamo un mito: non è vero che “l'omo ha da puzzà”. Chi lo sostiene è sicuramente una persona priva di olfatto. E siccome la qui presente di naso ne ha assai (inteso come capacità olfattiva, cosa pensavate, maligni...), le capita spesso di imbattersi in inconsapevoli portatori di olezzi vari.





Siccome la categoria è fittissima, quasi inflazionata, viene talvolta da pensare che i signori in questione abbiano dei nasi un tantino difettosi.
C'è, per esempio, chi non realizza che l'asciugamano della palestra, usato, strausato e riposto umido nella borsa sportiva, produce quantità esagerate di mucillaggine e che, magari, sarebbe carino riporlo nella lavatrice il prima possibile e non riutilizzarlo ad ogni piè sospinto per pigrizia o per (!?!) economizzare sull'acqua che sta per estinguersi...


Lasciamo perdere quelli ai quali difetta il fiato odoroso di menta, a volte può essere lo stress o anche un problema di stomaco, e allora si cerca di sorvolare e di stare a debita distanza. Se però i suddetti evidenziano tartaro in abbondanza e una seria difficoltà ad avvicinarsi ad un igienista dentale, allora è bene lasciarli bollire nel loro brodo.


Chi poi si lava pochino e si immerge nei profumi più disparati manco fosse Luigi XIV, è proprio meglio non rivederlo mai più.



Se poi, nonostante tutto, si è finite nelle grinfie di un profumatone, è saggio chiarire fin dall'inizio che la pulizia di asciugamani, lenzuola e altro sarà a loro carico, pena non avvicinarsi nemmeno dipinte al loro olezzante talamo...


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