mercoledì 26 gennaio 2011

Farsi giustizia da soli...meditare....non pensare......che è meglio!!!

e a proposito di farsi giustizia da soli : all'uscita di palestra oggi, ovviamente di corsa con il tempo, ho attraversato velocemente il marciapiede ed ho incontrato un tipo "Strano"che andava in senso oppo
sto e ad un certo punto girandosi di scatto, mi ha guardato e detto: "Ehi Morina (non mi chiamo così!) il
 marciapiede è di tutti! e la mia risposta è stata semplicemente ironica: "Bene vorrà dire che ci posso passare!" Il tipo con qualche ingranaggio, sicuramente più inceppato di me e la voglia di liigare a mille, mi è venuto dietro con fare minaccioso.....volevo andare alla macchina ma vedendo le cose come andavano ho richiamato l'attenzione di Salvatore (di nome e di di fatto ) che subito in mise' da pugile è uscito ed è bastato un suo sguardo per far fuggire lo "Strano", a cui avrebbe fatto bene la  pratica del meditare....l'altra soluzione
poco lady e Madame, sarebbe stata farsi giustizia da me...








Staccare la spina..........meditare......non pensare....pratiche che fanno bene al nostro essere visto nella sua complessità
a tutto tondo (parte fisica, fisiologica, emozionale, sentimentale, mentale).. .lo dicono anche le riviste americane che tutto
ciò allunga la vita, riduce problemi cardio-vascolari....quindi è un pò di tempo che provo a non pensare e meditare fissando








la mia posizione e il mio sguardo su un punto e grazie ad una profonda respirazione sto meglio ..questa pratica richiama il pensiero orientale che sto approfondendo ultimamente leggendo diversi libri anche se non sono in procinto di iniziare un percorso religioso, riconosco che hanno una straodinaria visione del mondo, la capacità di indicare una strada che poi alla fine ognuno di noi deve cercare dentro di se, perchè nella sostanza, non ci sono divinità da onorare e pregare, ma solo l'immensità della vita, volta alla ricerca della verità e comprensione della realtà, abbracciare i principi che condividiamo o perlomeno possiamo condividere, in quanto esseri umani:compassione, tolleranza, rispetto per gli altri, uso responsabile del
sapere e del potere.Questi sono principi che trascendono le barriere che si frappongono tra chi crede come me, e che non crede "il vero problema è la sofferenza non la diversità di religioni o filosofia, e fino a quando la bramosia e l'aggressività, alimentate da un'ignoranza universale su come stanno realmente le cose, si diffonderà nel mondo continuerà ad aumentare delinquenza,dolore povertà...........un approccio disumano ai problemi porterà ancora più veleno a quelli già esistenti; se invece vengono risolti in modo umano, finiscono e basta....quindi l'antidoto a questo veleno mondiale sono l'amore e la compassione...queste sono parole che
Dalai Lama ha pronunciato e che condivido.
Nel mio piccolo cerco di adoperarmi per risolvere i miei problemi (purtroppo ultimamente un pò tanti!!) nella maniera più positiva usando questi strumenti : amore e compassione............come l'amore che aggiungo negli ingredienti quando preparo un piatto
in cucina, visto che è proprio lì dove medito al meglio
Ricetta dolce.....Bon Appetit! Madame Cousiniere

mercoledì 19 gennaio 2011

leggere o cucinare...leggere e cucinare si si!!!

Oggi ho pensato di unire lettura e cucina, sodalizio forte secondo me. La lettura di questo libro ,prestato da un'amica preziosa, "Le nuvole non chiedono permesso" mi ha aperto una nuova via da percorrere....un viaggio dalla Patagona all'Alaska, a piedi, in treno o in corriera.




Cento giorni in spalla uno zaino in compagnia di se stesso, è il viaggio fatto da un viaggiatore particolare : uomo di istituzioni, politico, amante della buona letteratura che si è portato un bagaglio di idee politiche in cui credeva ma si sa l'idea è bella quanto Utopia, pertanto il viaggiatore è partito con una bella pesantezza di delusione, che si è però alleggerita fino a cancellarsi durante questo viaggio in terre lontane ed affascinanti... Patagonia, lo stretto di Magellano, La terra del Fuoco, Le Ande , paesini dimenticati dell'America Latina







......in questo caso il suo è stato un viaggio di maturazione, cambiamento e questo solcare oceani, attraversare diversi continenti è stato un riscoprire se stessi....." Le nuvole non chiedono permesso" è un titolo simbolo, perchè le nuvole sono leggere, le nuvole non le puoi imprigionare. Non c'è frontiera che le possa fermare, vanno semplicemente oltre. Le nuvole, come le idee, si muovono senza carte di credito e senza visti di ingresso. E dopo le nuvole ritorna il sole: come un cammino che riprende, come un pezzetto di utopia realizzato in questa terra.






Mentre dico e scrivo tutto questo è finito di cuocere il brodo di verdure, con tanto di cavolfiore, cavolo nero, fagioli, carote, zucchine e quant'altro mi era avanzato, per poi precedere nel mettere il pane raffermo tenuto a bagno...







e come si dice dalle mie parti " Oh come l'è bona 'esta minestra, la ci volea proprio !" La minestra in questione, l'avete già capito, è la minestra di Pane, la minestra dei poveri, che ha sfamato intere generazioni dal lontano 1200 ad oggi, con gli avanzi all'epoca dei ricchi signori, oggi con gli ortaggi che il campo ci da o comprando il tutto  al super mercato...(io sono per la raccolta nel campo ma con questa neve è andato tutto bruciato!)
Aspetto un ospite stasera quindi apparecchio con più dovizia del solito, ma sempre con semplicità ! Bon Appetit! Abbinata alla Minestra ,Champagne "Terre di Vertus"  castagnaccio toscano con Vin Santo e Auslese Riesling Mosella per festeggiare ques'incontro casuale con una persona che è da dieci anni non vedevo più e con cui posso fare un viaggio di emozioni e di ricordi!!!Madame Cousiniere



martedì 11 gennaio 2011

L'Attesa del biscotto Befana e il desiderio che si scatena....

In lungo ed in largo con la vecchia scopa di saggina ho viaggiato con le scarpe tutte rotte e dal sacco di iuta ho lanciato carbone e donato dolcezze ed il Befanino che andremo a cucinare insieme per gustarci fino in fondo una ricetta che mia nonna esprimeva con amore e dolcezza con la cerchia dei suoi nipoti.....mangiare non è solo nutrirsi fisicamente ma anche emotivamente...ed allora emozioniamoci:


 
Setacciamo la polvere magica della farina (gr 350) di quella macinata a pietra con la dolcezza dello zucchero a velo (gr 150), un pizzico di sale e mescoliamo questo turbinio di emozioni........aggiungiamo la burrosità (130 gr) e la passione del cuore dell' uovo ( nr 3 tuorli), la maternità (3-4 cucchiai di latte) e vuolaaaà abbiamo creato una massa di colore, profumo e dolcezza insieme.....facciamolo riposare al fresco (frigo) affinchè si possano equilibrare questi odori, sapori e profumi.







L'attesa è sempre la più bella: aspettando l'amata, aspettando la nascita di un figlio, aspettando una promozione sul lavoro (che non arriva mai!!!!o troppo tardi ). aspettando l'Amore....








ed ecco che il nostro befanino è quasi pronto per essere steso sul lenzuolo della carta forno, messo in forma e riempito di chicchini, messaggi, cuoricini di cioccolata, perline coloranti e chi più ne ha più ne metta ( a Voi la fantasia di creare ed esprimerVi!) .....poi in forno a 180 °C ed attendiamo la cottura, da qui ci sarà non solo calore...ma odore (speriamo non di bruciato!!!) di zucchero, burro fusi l'uno nell'altro grazie all'amore e l'energia di chi ha creato tutto ciò......e Voi con me abbiamo fatto il befanino !
Bon Befanino e Bon appetit! Madame Cousiniere


domenica 9 gennaio 2011

La Befana

La befana vien di notte con le scarpe tutte rotte con le toppe alla sottana: viva, viva la befana.
Una brutta ma simpatica vecchietta che nella notte dell’Epifania arriva a cavallo di una scopa con in spalla una gerla piena di dolci e di regali.

Lei, la Befana, non si è fatta corrompere dall’era della tecnologia e si presenta ai bambini come vuole la tradizione: abitino nero logoro, grembiule rattoppato sporco di fuliggine, calze colorate e spaiate, scialle di lana per riparasi dal freddo e l’immancabile “pezzola” in testa.
Un po’arcigna ma in fondo buona arriva sempre piena di doni.

Sono i bambini ad invitarla nelle proprie case attaccando calze vuote al camino e trovandole la mattina dopo stracolme di chicchi golosi.

Sempre più stanca, un po’ tentennante vista l’età, arriva silenziosa calandosi dal camino per premiare i bambini più buoni ma anche quelli che lo sono stati meno.
Ormai anche il carbone destinato ai più disubbidienti si è trasformato in dolci blocchi di zucchero colorato.
La festa della Befana sa donare una grande gioia che non manca di coinvolgere grandi e piccini che in tanti modi diversi si apprestano ad accoglierla.


Anch’io ero pronta a ricevere un po’ di delizie…ma purtroppo anche quest’anno, scopa in mano, mi è toccato il ruolo della vecchia, si fa per dire, nonnina. I miei regali però sono stati altri.... 

    

mercoledì 5 gennaio 2011

IL VIAGGIO DELLA VITA ....DEI SOGNI......??!!!

Viaggio…Viaticum….Viaje…Voyage….Travel….Fern….una parole che in diverse lingue racchiude una molteplicita’ di significati:
Curiosita’, fascino, timore, rinuncia, impegno ed ineluttabile fatalita’, ansieta’, paura dell’ignoto, conoscere, ricercare.
Non e’ studiato a livello antropologico quale disciplina particolare delle scienze umane ma e’ un elemento importante dello sviluppo ed evoluzione della civilizzazione umana.
Perche’ viaggiare????
….per diventare qualcun altro, cambiare la propria posizione sociale, emigrazione non come fuga, vendetta sociale, ma aver modo di rinnovarsi ; basta leggere le pagine di Storia dall'epoca neolitica , la storia dei nostri emigranti italiani tra 800 e 900, la storia attuale dei clandestini che sbarcano all'isola di Lampedusa

 
….per conformismo e turismo di massa "Oh ma hai sentito che è andato al villaggio Maldive super-super lusso vip very important persons….ora ci vado anch’io in un villaggio meglio e che costa di piu’!!!!"….consumismo "Tesoro, al Macy’s ho comprato delle scarpe chic e fighe che non ce l’ha nessuno".




...……per esilio politico la dove la situazione economico-social-politica non permette la libertà di stampa, di parola e per il quieto vivere e per sopravvivenza si fugge con rammarico e delusione (grandi intellettuali e politici sono dovuti scappare loro malgrado dalla Patria).


…….per fuga religiosa o fede, la cosiddetta geografia della devozione- Lourdes, Fatima, Pellegrinaggio come il cammino di Compostela, Gerusalemme viverla un po’ come la pulizia dell’anima.




…………per turismo sessuale la dove vigano leggi e morali diverse da quelle del proprio paese e qualcuno torna con l’anello al dito illusi di aver trovato il loro amore (Oh sveglia!!!moglie e buoi dei paesi tuoi!!!…ma soprattutto sei sicuro che non sia innamorato del portafoglio??!!!)



……..per studio e ricerca,come narra il nostro Dante Alighieri, di Ulisse "fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtude e conoscenza"…la scoperta di Cristoforo Colombo delle Americhe 1492.



……..per svelare se stessi e come dice Marcel Proust "Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi", quindi e’ maturazione, cambiamento, disseppellimento di quanto si cela nel nostro cuore e mente.




………il mio viaggio (se riusciro’ a farlo) sara’ un farsi guidare dagli odori, sapori, abbandonarsinalla casualita’, sullu spalle portero’ solo uno zaino, il (NON)
Senso della vita, l’inquietudine del cammino, la compagnia delle solitudine, poi apriro’ l’atlante scegliero’ dove andare….errare..pregare…meditare..conoscere..curiosare affascinata dal tutto e dal niente….e Vi voglio lasciare con una ricetta che preparo proprio adesso ispirata dal viaggio…spezzatino di maiale al curry!!!Buon appetito..ovviamente Vi lascio con la sequenza fotografica del piatto che appetisce, affascina con i sapori ed odori proprio come il viaggio  …indi per cui  volo (visto che si avvicina il giorno delle befane...ed io sono Befana Cousiniere !) con la mia scopa di saggina verso il forno, pentole, cucchiai e spezie….Madama Cousiniere




martedì 4 gennaio 2011

Giorni

Trenta giorni ha novembre,
con aprile, giugno e settembre.
Di ventotto ce n’è uno,
tutti gli altri ne han trentuno.

Giorni…giorni …giorni.
Giorni fluttuanti, giorni lontani, giorni ancora da diventare giorni.
Albe e tramonti, giorni di sole e di tempesta.
Puzzles di vita che si compongono, che si annullano, che si evolvono.
Giorni di mare, di natura, di montagna.
Solo giorni.
Giorni di risate vere, giorni di pianto.
Stagioni che mutano.
Grida di vita.
Tintinnio di melodie diverse.
Moltitudini di folle che si incontrano, si incrociano, si sovrappongono.


Sognare alcuni giorni, talvolta viverli, talvolta sperarli.
Sognare di rivivere alcuni giorni.
Non ricordare piu’ alcun giorno.
Luoghi, momenti, essenze…nei giorni.
Giorni infiniti.
Giorni vuoti.
Giorni di attesa.
Giorni.
Numeri.
Significati.
Emozioni.
Speranze.
Vita.
Tutto quello che non sai, che non ti aspetti.
Giorno dopo giorno.


Madame gourmadise

lunedì 3 gennaio 2011

Un limite chiamato Shining. Sempre di lunedì.

Hai presente quei giorni in cui ti senti particolarmente intollerante? Quando ti svegli la mattina e anziché sbadigliare grugnisci? Si, ecco uno di quei giorni. E’ un classico di lunedì. Sai benissimo che sarà una pessima giornata e che la miglior soluzione sarebbe quella di prendere un volo per il Brasile…ma purtroppo devi andare a lavorare.

Speri di non incontrare nessuno sul tuo cammino, giusto per non emettere neppure un suono, anche il tuo respiro ti reca fastidio….e invece si scatena l’apocalisse di vicinato e conoscenti desiderosi di darti il “buon giorno” appena esci di casa. Ma perché non abito nel deserto?

Ecco che inizia lo scongiuro: no, non mi guardare, non mi sorridere, non salutarmi, non ti ho visto, fila via diritto…..e invece immancabilmente tutti hanno una gran voglia di parlarti salutandoti con grandi sorrisi. Ma poi che avete da sorridere, sembro Mortimer!
Sono venti anni che prendi il caffè nel solito posto proprio perché ormai sanno quello che vuoi e non hanno neppure bisogno di chiedertelo, ma guarda caso proprio oggi c’è un barista nuovo e ti tocca parlare se non vuoi passare il resto della giornata a sfidarlo ad occhiate nella speranza che legga nel pensiero “ ’affè, basso…zie”.
Via sia monta in macchina e per 10 minuti puoi goderti il silenzio più assoluto non fosse che poco dopo incontri il solito imbecille che buca lo stop e ti tocca pure imprecare contro di lui e la sua povera mamma, nonna e perfino zia tutte a gestire un bordello. Hai già esaurito quelle poche scorte di ossigeno che devi proprio mettercela tutta per darti un nuovo contegno incazzoso come pochi.
Entri in ufficio e mentre percorri quei tre corridoi speri infinitamente di non incappare in nessuno giusto la collega con al quale condividi la stanza per un frettoloso “ giorno…”.

Testa bassa, sempre più bassa, quasi tu voglia sparire nella scrivania….e il telefono squilla. Perché squilla, squilla di continuo, incessantemente….. “Pronto!....mmm…si…no…arrivederci”.
Perché tutti devono trafiggerti il cervello in continuazione. Oggi non è giornata e dovrebbero leggertelo a chiare lettere sul viso che non è cosa, ma si sa pur di perdersi in chiacchere si chiede inutilmente “ Che hai? – Dormito male? –Problemi?”. No, proprio non puoi farcela e devi attingere a quelle poche risorse di buon senso che avevi conservato dal giorno del tuo 12esimo compleanno. Dai, non è così difficile..e mentre cerchi di modulare la voce scegliendo le giuste parole neppure te puoi credere alle tue orecchie mentre ruggisci contro il malcapitato di turno.

Sconvolgente…saranno i primi sintomi della pazzia? Può essere, ma di sicuro ti aiutano a quella selezione naturale di cui hai tanto bisogno e finalmente nessuno ha più il coraggio di avvicinarti per tutta la giornata che passa, un po’ crudele, ma tutto sommato senza scocciature.
E’ una sorta di sopravvivenza, anche per gli altri visto che potresti ucciderli tutti e alla fine sei contenta di tornare a casa senza aver stragiato nessuno a parole. Un sollievo. Una benedizione.
Una conquista quotidiana che si esaurisce il lunedì sera sotto la doccia.              

domenica 2 gennaio 2011

proverbi....perle di saggezze....di rimpianti....e compianti...!!!

Proverbi e perle di saggezza mangiando e scartando il bacio di cioccolato perugina........
Oltre che sciogliersi in bocca il cioccolato esercita uno stimolo particolare dei cinque sensi: la famelica apertura della carta argentata e stellata che lo ricopre, l'odore unico del ciocco...che fa rima con coccole.....il sapore che esplode in bocca suonando una sinfonia anti.stress....tutti i giorni dal Natale (siccome si mangia pochino!!!) ho aperto un ciocco...e guarda guarda cosa ci leggo:
U nuomo può essere felice con qualunque donna a patto che non ne sia innamorato.
O.Wilde
Essere amati profondamente da qualcuno ci rende forti; amare profondamente ci
rende corraggiosi.(leo-Tzu)
L'amore è come il morbillo :prima o poi dobbiamo passarci tutti (j.kAPLA)
Il cuore è una ricchezza che non si vende, non si compra, ma si regala.
Se l'amore, nomade benedetto, è suo ospite, tienilo caro.(Nasafi)
Non si troverà una sola donna della cui bellezza o bruttezza tutti gli uomini si convengono(Leopardi).
Amore è rivelazione improvvisa, il bacio è sempre una scoperta.
Perchè parlare ?tutto l'Amore si dice in un bacio.
Chiedete al rospo che cosa sia la bellezza e vi risponderà che è la femmina del rospo
(Voltaire).......e Vi lascio con un bicchiere di sherry pedro ximenez dopo tutto questo ciocco.....e l'Augurio che l'inizio dell'anno porti in tutti noi un rinnovamento ma anche tanta cioccolata!!!!!...by Madame Cousiniere

sabato 1 gennaio 2011

Douceur de vivre, oggi come ieri


“Discite quae faciem commendet cura, puellae
et quo sit vobis forma tuenda modo.
(…)
Prima sit in vobis morum tutela, puellae:
ingenio facies conciliante placet.
Certus amor morum est; formam populabitur aeta
et placitus rugis vultus aratus erit;
tempus erit, quo vos speculum vidisse pigebit
et veniet rugis altera causa dolor.
Sufficit et longum probitas perdurat in aevum,
perque suos annos hinc bene pendet amor”.*
P. OVIDIUS NASO, “MEDICAMINA FACIEI FEMINEAE”



Calice di vino rosso, acqua calda e bolle profumate, jazz nell'aria, lume di candela, peace and love.  Yes, I can.

Gli antichi Romani lo sapevano bene che a prendersi cura di noi stessi ci si guadagna. In bellezza, ma soprattutto in benessere psichico. E gli altri, per questo, ce ne saranno grati.

In antichità, dopo essersi abbondantemente affaticati e belli sudati, tappa obbligata, prima di cena, al calidarium. Ci si immergeva in una vasca di acqua calda, dove il corpo assorbiva tutta l’umidità dei vapori prodotti. Il tepidarium era il passaggio intermedio per giungere infine al frigidarium, nel quale,  lo dice la parola, la temperatura più fresca tonificava le membra donando al corpo un rinvigorimento generale, spesso rafforzato da piacevolissimi massaggi con oli e unguenti odorosi.

Théodore Chassériau, Tepidarium (1853)

Oggi abbondano le spa, in cui il nostro corpicino e la nostra mente, provati da una vita sociale sempre più intensa, possono  trovare ristoro.   Ma senza lambiccarci troppo nella ricerca di quella più adatta a noi – la più vicina, la più glam, la più economica, la più attrezzata, etc etc…-, anche nella nostra magione si può ricreare, in piccolo,  un angolo in cui gustarsi la dolcezza di vivere. Niente affollamenti, prezzo giusto, durata a piacere. Serenità assicurata.

E dopo la seduta di psicoterapia (lo è, a tutti gli effetti), una botta di cosmesi. Alcune raccomandazioni.


Eviterei improvvisazioni da profumieri tardo Impero: grasso di cigno, d’oca e struzzo presso gli Antichi andavano alla grande, ma loro sapevano anche come togliere il tanfo terrificante che questi grassi animali portano con sé quale leggera controindicazione.  Meglio degli ottimi sali da bagno, magari regalati da persone cui sta a cuore il nostro benessere.  La pelle profuma delicatamente, la sensazione di piacere aumenta..garantito.

Da stare alla larga anche dai cosmetici ottenuti con prodotti per la pittura: fondotinta a base di caolino, cinabro per il rosso, malachite per il verde, polvere di corno per le sopracciglia, ossidi di rame e ossidi di ferro, procuravano, sì, un trucco che rendeva il volto simile ad una bambola di porcellana, salvo, però, riportare intossicazioni ed avvelenamenti vari il giorno dopo. 


Occhio, infine, alle tentazioni in agguato dai barattoli di cucina: se è vero che una netta divisione tra aromi di cucina e profumazioni cosmetiche non esisteva nell’antica Roma, è vero altresì che per i poco esperti il rischio è di uscire di casa in odor di forno. Credetemi, parlo per esperienza: zafferano, salvia e alloro stanno meglio sul pollo.

Siamo pronte per il nostro vinum absinthiatum (l'aperitivo dei Romani, manco a dirlo).




*“Imparate, o donne, quali cure abbelliscano il volto, 
e in quale modo preservare la vostra bellezza.
(…)
Per prima cosa, o donne, curate il vostro carattere: 
se l’indole è gradevole piace anche l’aspetto. 
L’amore per il carattere è 
sicuro, la bellezza la devasteranno gli anni, 
e il volto un tempo attraente sarà solcato dalle rughe. 
Giorno verrà che vi sarà 
amaro guardare lo specchio, e il dolore sarà causa ulteriore di rughe. 
L’onestà è sufficiente e resiste a lungo nel tempo, e vi si 
fonda bene, per gli anni che dura, un amore”.