San Miniato durante la Mostra Mercato del Tartufo bianco si trasforma.
Un brulicare di visitatori, migliaia, che seguono il profumo inebriante del tartufo.
Un laboratorio del gusto a cielo aperto dove puoi perderti e scoprire una infinità di prodotti tipici circondato dai colori autunnali del rosso e del giallo.
Un via vai di persone rapite da questo pregiato tubero che col suo aroma invade il centro storico e si fonde e si confonde insieme ad un altro odore, potente, identificativo: la pelle.
E non si può rimanere indifferenti di fronte allo storico Palazzo Grifoni che ospita una tra le mostre più affascinanti della regione.
“Sotto la pelle, la pelle sotto” è una riscoperta della produttività e dell’economia di un distretto che è riuscito negli anni a farsi conoscere a distinguersi nel mondo.
Dalle finestre del piano terra, prospicenti la piazza pubblica, protette da inferriate, si intravede il nuovo “contenuto” del palazzo...sotto la pelle: una installazione artistica che attraverso i pori della pelle architettonica dell’edificio rivela il contenuto esposto che si trova nei locali sottostanti........ la pelle sotto.
Allo stesso tempo un “segnale ostacolo” cromatico, una colonna di pelli colorate, protette in teche di plexiglass e da una gabbia metallica, collocata nella piazza in corrispondenza dell’ingresso alla mostra, richiama l’attenzione del visitatore, di colui che passeggiando per San Miniato si trova inaspettatamente nel ruolo di attore all’interno di questa scenografia.
Il secondo momento sensoriale é anticipato da una fase di percezione visiva che guida il visitatore lungo il percorso di ingresso, dove elementi quotidiani “fuori scala” lo conducono alle cantine del palazzo, all’interno delle quali si trova immerso in un ambiente che esalta le caratteristiche degli oggetti realizzati con l’impiego del materiale pelle.
Nelle cantine la pelle diventa la principale protagonista della scena, rappresentata dai prodotti suoi derivati, invertendo il rapporto con il visitatore che ora si ritrova nel ruolo di spettatore: attraverso un filtro permeabile, realizzato in rete metallica, si suggerisce la possibilità del contatto con l’oggetto, in modo che ne possa essere capita la matericità, la consistenza, la duttilità: l’essenza del prodotto è percepibile in modo diretto.
Il progetto prevede una superficie neutra e omogenea bianca realizzata grazie la stesura di moquette sulla quale 49 monoliti, utilizzati come elementi espositivi, sono disposti secondo una maglia geometrica in modo da creare una percorrenza indifferenziata e libera da condizionamenti.
L’allestimento consiste in una serie di totem di tipologia diversa, realizzati in parte in legno laccato bianco, in parte in rete elettrosaldata maglia e in parte con combinazioni dei due materiali.
Gli elementi monolitici sono diversificati in altezza in funzione degli articoli che sono destinati ad esporre, i piani espositivi a vari livelli.
Un unicum che merita di essere visitato.
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