domenica 28 novembre 2010

E io rinascerò…estetista a primavera

E finalmente arriva il momento in cui ti guardi allo specchio. Sembrano passati anni.
Nei giorni scorsi l’hai fatto: mattina e sera. Frettolosamente.
Ti sei lavata la faccia, crema, fondotinta un po’ di ombretto mascara e via. Di corsa.
Il freddo, la pioggia, il vento. Giusto un attimo davanti allo specchio per togliere quel fastidioso alone intorno agli occhi, aggiustarti i capelli e constatare se quel dannato prezzemolo ha deciso di stazionare per l’eternità tra i tuoi denti.
E ancora al galoppo a regalare sorrisi e discorsi come un cavallo pazzo.

Tra un buongiorno e una buonasera maledici quell’idea malsana che ti ha spinto a guadagnarti onestamente lo stipendio.
Tutto di fretta, per ore, giorni, settimane.
Poi, finalmente, arriva il momento in cui ti riapproprio di quel tempo, stra- maledetto, che ti è mancato.
Che colpevolmente hai deciso di non avere per dedicarti allo ristra-maledetto lavoro che si è trasformato in una ragione di vita.
Ti guardi, ti osservi e noti con disgusto che tutto è da rifare.
Ti tocchi la pelle, opaca. Sgrani gli occhi, gonfi e stanchi. Incurvi le sopracciglia, da sfoltire. Distendi il viso e noti una ruga in più. Giuri: ieri non c’era!

Ma per quanto tempo sei andata avanti così? Per quanti giorni ti sei trascurata senza accorgerti che avevi un viso in pieno decadimento? Come hai potuto permettere che gli altri vedessero  in te il gusto dell’orrido?

E i capelli? Appiccicati alla testa neanche avessi indossato un passamontagna.
Tutto da rifare. Guardi l’ora pensando che il tempo ti avanzi e invece se quelle cinque ore le vuoi dormire devi pure sbrigarti. Come al solito è tardi.
Eppure pensavi proprio di averla. Forse nel cassetto, nell’armadietto dietro ai cosmetici.
Quella crema che promette miracoli solo a guardarla. No, non la trovi.
In realtà non trovi niente che possa gridare al prodigio. Ma non ti arrendi. No, tu hai una dignità, una reputazione da difendere.
Domani si ricomincia e, anche se dovesse essere la tua ultima azione, l’intenzione è di essere perfetta.
Perfetta per chi. Per gli altri o per te stessa?


E se stai bene con te stessa stai bene anche con gli altri…e viceversa?
Banale? Il solito luogo comune?
Solo per il fatto di aver saltato una depilazione devi mettere in discussione il mondo?
Maledetto quel giorno…era meglio se facevi l’estetista.



 

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