sabato 25 dicembre 2010

V(i)ola-te



Il vino tra le labbra, un bacio in una danza...bien sur tu pris quelques amants… bisogna pur che il corpo esulti. Ma il cuore è volato via lontano, solo.


Bien sûr tu pris quelques amants
Il fallait bien passer le temps
Il faut bien qu
e le corps exulte
Finalement finalement
Il nous fallut bien du talent
Pour être vieux sans être adultes
"La chanson des vieux amants" (1967), Jacques Brel



Ri - cor-dare, ridare al cuore, serbare un senso.
…incorniciata di viola, un’amante scellerata, bagnata di violaceo vino e di lui.
Antica tentazione,  piccolo pomo rosso, scorre su labbra piccanti di impronunciabili parole. Straboccante peperoncino. Eva non trema. E-va. Viola vergogna, affetti alla gogna. Mutande sulla testa, corsetti sul cuore. Mulini a vento nella mente – che ribolle, insistente. Sulla punta della lingua – che erra, ebbra e irriducibile. Parole ubriache, parole vaiolate …chi sei… Sconosciuti. Sconciati. Scassati. Noi. Le emozioni. Violentemente. Beffe di fantasmi birboni, ritornanti amori. Sorrisi  anelanti, passi scivolanti.  Travestiti da morbide carezze prepotenti intrusioni: consumati copioni.  Depone gli occhi di scorta, per sentire meglio. Dai fogli sparsi, Cassandra vede l’oltre: sul verso il suo rovescio.  Impennate di note, voci roche. Perplesse ritrosie, s-tentate anestesie. Provocanti schiene curve. Su di me. Sotto di lui. Archi di viola stonata, corde stuzzicate da dita imporporate. Chi dei due è finito nell’altro? Baci lambiti, occhi s-chiusi. Bocche affamate, bocche avvelenate. Dulcamara nell’aria, vertigine a terra.  Contraddizioni le autorivelazioni.  Violacciocca e incensi solleticano i sensi.  Fiumi di saliva tra dighe di labbra in piena. Grammatiche inadatte: reticenze coatte. Castighi di morsi, gemiti a sorsi. Dita incagliate tra capelli in secca. Delta di insinuanti lingue tra le pieghe del collo. Pulsazioni, contrazioni.  Trappole di elastici per mani che stuzzicano insolenti. Giostra di occhi, no, non è il vino. Sfacciata, dietro la maschera sbrindellata.  Spettacolo per voce sola e unico spettatore. Ruoli rovesciati, corpi ribaltati.  Spettacolo per sola spettatrice. Genuflessione pericolante, pericolata orante. Tremate, tremate, le streghe son… arse e riarse. Ma qui, stanotte, volano, sono riapparse. Simmetriche aderenze, in-differenze. Frenetici inguini...chiasmi di corpi, come bolle di sapone, si schiantano al contatto. A memoria, lividi viola  raccontano la storia.  Ricompensa per i sensi: lunata pelle liscia e imperlante buccia fragrante. Ma il cuore duole, non si rabbonisce...s’infittisce, mi stordisce.   Impazienza: striminzite volontà, strategiche parole. Soggetti ellittici – complementi - predicati enclitici.  Ridondanza e detractio. Scivola, scivola via tutto, anche le reiette righe  colorate da sguscianti guaine viola. Pippicalzelunghe sorride impertinente, il reggicalze nel bucato svolazza eminente. Giallo, rosso,  arancio, viola. Viola, viola, viola, viola. Quattro volte viola. Quattro testimoni di pietra per anime viola-te.  Lui. Me. Te. Insostenibile leggerezza.  Insetti ronzanti nella testa e sullo schermo. Strappami stremata allo stridore del giorno… coprimi di stropicciate coperte…rintocchi di campana, una ninnananna lontana …e le stelle assenti, e non un Dio nella sera d’amore di viola: ma tu chinati gli occhi di viola, tu ad un ignoto cielo notturno che avevi rapito una melodia di carezze… Sconcio la tua faccia: sovrapposizioni. Altri sorrisi sudati, supposizioni. Lingua biascicante, scomoda-mente s-con-fusa-‘n-te. Aria respinta, l’abbraccio, spalancato su inattesi occhi di bambino. Zuppa di verde menta in  chaud chOcOlat. Sibilo e voluttà di vocali… due praline di cioccolato per anime vola-te. Lui. Me. Te.  99% cacao, il resto è burro. Sufficiente a riconciliare tutto l’amaro. 


Renè Magritte, "Les amants" (1928)


A’ rebours: stralunata calda notte d’estate, danze scostumate. Giochi indecenti e rissosi.   Incombente il presentimento di accovacciati sguardi addosso. La carne reclama.  Ma il cuore non picchia. Protesta. Maledice. Altalena di voglie, di fughe. Notte altrove, altrui braccia. Sipario di palpebre.
Recidiva replica. Una notte. Solo una. Intensa e insensata.
Recidiva recide e va.

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