domenica 5 dicembre 2010

Cimici, ghiri, topi e puzzole...non ne posso più!

Avvertenza: luoghi e persone sono puramente casuali ed è tutto frutto della mia fantasia.

Mentre la crisi divora il centro storico lasciando che i negozi abbassino le saracinesche, infuria un’altra guerra per il predominio del territorio.
Laddove la città non è più appetibile a commercianti e turisti pian piano si affacciano sul mercato famelici avventori.
Uno “strascico di ferite non sanate” e purulente richiama ingordi speculatori, pronti a lanciarsi  sul quel poco o molto, dipende dai punti di vista, che rimane dell’ormai morente e cadente centro storico.
Si sono spartiti tutto tanto che molti negozi chiudono mentre altri restano fermi nel tempo, inadeguati e fatiscenti.
Furibondi, dopo essersi accusati a vicenda, puntano il dito contro la politica chiedendo a gran voce quel tavolo di concertazione ricco di allettanti proposte pronte a sfamare una digiuna e ormai collassata città. 
Piatto ricco, mi ci ficco. Ecco che si fanno avanti, risvegliati dal crepitio, clienti che non disdegnano la  merceologia.
Le botteghe, i negozi, i magazzini e gli uffici, soprattutto il mio, si animano di quel turismo inaspettato.  Silenziosi e solitari si danno un gran da fare per riportare vita in città, un grido disperato raccolto da madre natura.  
Dopo le cimici, i ghiri in letargo, e una marea di topi ad invadere il centro è arrivata l’ora delle puzzole.


Si aggirano in Palazzo Comunale, stanziali al primo piano. Ancora nessuno le ha viste ma la discussione imperversa e il tanfo si sente.
Il Municipio olezza gridano dal centro, il bianco e nero non è più di moda urlano da basso. Chi le ha chiamate? Cosa cercano? Cosa vogliono?
Prima è toccato ai ghiri, placidi e pacifici che si nutrivano di alcuni incartamenti nel torpore delle bolle amministrative, poi ai topi con una micidiale derattizzazione. Ora sarà la volta delle puzzole.
Prima che il puzzo mi uccida, salvatemi.


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