sabato 18 dicembre 2010

Era di venerdì 17: quattro passi tra le vigne

"Oh, quest'occhio ebbro
che in questi stessi luoghi va errando
e su di noi insieme posa
talvolta lo sguardo e si stupisce".
P. Celan, "La china", in "Di soglia in soglia" (1955)



Si dice che a camminare si ridisegnino i contorni. Una passeggiata tra le vigne innevate dalla tormenta di venerdì 17 è sì qualcosa di diverso dall'esplorazione coraggiosa di terre incontaminate, e neppure è assimilabile all'arrampicarsi impavido su cime tempestose.  Rimane la cattura  volitiva di un frammento di tempo, il racconto di un fermo-immagine che  restuituisce ai sensi una natura in divenire, che si rinnova nei cicli stagionali. E l'uomo con lei.




Passo dopo passo, perdogiorno.
L'aria tersa svela, sotto l'apparenza, la sostanza delle cose.  Assorta e distratta, mi godo in solitudine l'istanteE, in segreto, raggiungo te.


Tutt'intorno la neve illumina di candore i particolari.  Oltre il giardino fatato, ma artificiale, mi gusto la meraviglia della natura che muore e rinasce. Accordo il battito all'incedere. E  t'incontro sul cammino. La vigna, una galleria di specchi riflessi. Rimandano me, rimandano te.
Lunghi sentieri, impervi d'incantamenta e prodighi d' abbracci vitali, aspettano noi.


 
  Incantamenta


 Abbracci vitali


Mi stipusci ancora una volta. Come un pilota d'aliante, ti stacchi dal suolo e ti consegni ai venti.  Ti muti in quel pettirosso che solca le nuvole basse sopra la vite. Inerme, non ha paura. E' padre di se stesso.




Che fortuna, di venerdì 17 nevica.  Mentre la neve non sa coprire tutta la città, io imparo ad amarti un po' di più. Passo dopo passo.

"I Learned to love you
For what you would allow.
I grew to love you
We would work it out somehow.
Oh to love you,
Every crack and hopeless stain.
I still loved you
When you went missing once again, yes I did,
I still loved you when you went missing again".
Sarah Jane Morris, I learned to love you 

 

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