domenica 26 dicembre 2010

Il cavatappi....la passione del collezionismo e l’arte di stappare una bottiglia

Tascabile, semplice, a meccanismo, a leva, antico, recente, figurativo e divertente: questo è il cavatappi.
E’ uno strumento a vite o a leva che serve per estrarre il tappo di sughero dalle bottiglie… niente di più semplice, questa infatti è la sua funzione ma numerosi artigiani si sono sbizzarriti nella creazione e nella decorazione di una serie impressionante di varianti che, oggi in particolare, fanno la gioia dei collezionisti.

Ne esistono tantissimi in commercio:  oltre ai cavatappi in metallo o altre leghe dalle forme più stravaganti, troviamo anche rari esemplari finemente lavorati, in oro e argento, oppure decorati con ceramiche, madreperle e pietre preziose. I più moderni poi sono particolarmente ingegnosi.

In questo mondo dunque si nasconde il fascino del cavatappi, ma dove nasce l’arte di stappare una bottiglia? Osserviamo i professionisti della “stappatura” come i sommeliers, i ristoratori, i camerieri o i cantinieri, l’arte nasce dalla loro abitudine a stappare tutti i giorni bottiglie di vino. Un abitudine che determina sicurezza, abilità e velocità senza incappare in spiacevoli inconvenienti come la rottura del tappo. Una serie di piccoli gesti che permettono di valorizzare la nostra bottiglia.
Intanto iniziamo col descrivere il cavatappi più funzionale, senza nulla togliere a quello classico a forma di campana con due leve- immancabile nelle nostre cucine-, ma il più adatto è sicuramente  quello costituito da un manico orizzontale, al centro del quale è inserita una spirale metallica, il cosiddetto verme, lunga circa sei centimetri che può essere dotata di una scanalatura centrale che permette una migliore presa del sughero. Ad un estremo si trova un braccio snodabile di metallo che serve per far leva sul collo della bottiglia, all’altro estremo troviamo un coltellino che serve per incidere e togliere la capsula che ricopre il tappo.


L’arte inizia proprio nel tagliare la capsula che deve essere incisa sotto il secondo anello che si trova sul collo, una incisione precisa permette di togliere la capsula in un solo colpo. Si inserisce il verme nel tappo avvitando la spirale e tenendo assolutamente ferma la bottiglia, cerchiamo di fare attenzione a non avvitare troppo: la punta della spirale potrebbe bucare il tappo dalla parte opposta e potrebbero cadere nel vino pezzetti di sughero. Una volta posizionato il braccio snodabile sul bordo del collo della bottiglia si fa leva senza inclinare la mano altrimenti il tappo potrebbe rompersi. Infine annusiamo il tappo e speriamo che non sappia di sughero…..       


Non rimane che girare per mercatini d'antiquariato, rigattieri, aste, che  permetteranno agli appassionati del vino e non  di trovare qualche pezzo antico e di valore, oppure da pochi spiccioli per iniziare una curiosa raccolta ed avvicinarsi all’arte della stappatura.

 

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