venerdì 29 ottobre 2010

Donne sull'orlo di una crisi gastronomica


Sarà che il maschio contemporaneo latita assai, sarà che la femmina moderna si è fatta più scafata, com'è come non è, assistiamo attonite ma non troppo ad un costume dilagante che fa la fortuna di ristoratori e gestori di laboratori gastronomici in tutta la penisola e ben oltre.


Sempre più nutrite orde di fanciulle organizzano tour mangerecci privi di qualsivoglia presenza maschile: conditio sine qua non per sbafare senza pudori e spassarsela in allegria. Le puoi trovare ovunque, ormai. Gonfie per il jet lag se si sono arrischiate a salire su un low cost per il tour di rito, trascinando borse stipate di acquisti compulsivi di cibarie e abitini a prezzi stracciati, le suddette non perdono occasione per assaggi e degustazioni.





Sono passati ormai i tempi in cui la gaudente Rossella O' Hara doveva imbottirsi di patate bollite prima di andare alle cene ufficiali perché una fanciulla dabbene doveva cibarsi in pubblico come un uccellino... Le nostre amiche non si vergognano di niente e, il più delle volte, mantengono anche una linea invidiabile. Che siano i primi esemplari di una mutazione genetica? Alla faccia di modelle anoressiche e bambine con i jeans a vita bassa che si nutrono di junk food. Qui si ragiona di gourmet serie e gli chef di tutto il mondo lo sanno che ormai questo settore è alla balia di clienti donne.
                       


Occhio, quindiTrattatele bene e se è il caso ritorneranno!

Madame Bon Appetit

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