Giorni frenetici. All’orizzonte l’evento più atteso del mese di ottobre, dedicato alla scoperta di nuovi sapori.
“Femmes à la faim” è andata in scena con “la cuscussata aspettando Halloween”.
Una serata marocchina piena di sorprese per le migliaia di papille gustative che non vedevano l’ora di sedersi alla ricca mensa. Fameliche buongustaie attratte dall’agro-alimentare e dalle produzioni tipiche extranazionali.
Non si crea l’evento e basta, si fa crescere l’interesse verso una cultura che poco conosciamo.
E se è vero che la tradizione di un popolo si impara anche attraverso il suo cibo la cuscussata ha saputo distinguersi per qualità e unicità.
Perché da sempre il cibo è uno degli elementi identitari di una cultura. I luoghi sono espressione di una comunità che nel nostro caso si è manifestata nel piatto in una fantastica esplosione di conoscenze.
Profumi, sapori ed emozioni che abbiamo ritrovato nel cous cous di Lidia e che per la prima volta è diventato l’assoluto protagonista del cibo di qualità.
Cous cous con una base di verdure e brodo, ma con tre carni diverse: pollo, vitello e agnello. Due tipi di condimento, uno più piccante l’atro accompagnato da uvetta, semplicemente delizioso. Il tutto accompagnato da tè alla menta. Ed eccoci tutte a tavola, con Lidia attenta a raccontarci le usanze marocchine.
E’ questo il vero confronto e arricchimento reciproco, tra cibo, cultura e territorio.
E in una sola sera ci siamo appropriate di molteplici culture spaziando dal Marocco all’America in occasione di Hallowen.
Il “dolcetto” di Madame Cousiniere ha fatto da preludio alla notte delle streghe. Un gioioso rincorrersi di colori e di sapori fruttati annaffiati da morbido cioccolato a racchiudere uno squisito pan di spagna in onore di “Femmes à la faim”.
Il simbolo di questa festa nelle mani di PerDiletto: la zucca, svuotata e intagliata come un volto.
Scherzetto, scherzetto, scherzetto.
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